Viene descritto un intervento praticato in una paziente
dell'età di 26 anni portatrice di multiple cisti epatiche e renali.
Le formazioni epatiche davano origine a sintomi compressivi sulla via biliare.
La funzionalità epatica e renale era perfettamente conservata. A
distanza di 5 anni dall'intervento la paziente era priva di lesioni cistiche
al fegato e la funzionalità epatica rimaneva perfetta mentre si
era deteriorata la funzionalità renale.
Figura 1
All'esplorazione si repertano tenui aderenze disposte
tra la cupola epatica, la parete addominale e il diaframma.
Figura 2
Le aderenze vengono sezionate con il crochet.
Figura 3
Ultimata la lisi delle aderenze si esplora il fegato
e viene repertata una cisti sulla faccia diaframmatica del lobo destro.
Con il crochet si inizia l'opercolizzazione, si può notare un getto
del liquido citrino contenuto nella cisti.
Figura 4
Il foro viene ingrandito fino a resecare una pastiglia
di parete della cisti.
Figura 5
L'aspetto della cisti opercolizzata; bisogna controllare
attentamente l'emostasi dal bordo della cisti.
Figura 6
Si procede duenque ad opercolizzare le altre cisti, di
dimensioni maggiori, resecando una pastiglia della porzione di parete cistica
che affiora alla superficie. Si inizia sul margine anteriore.
Figura 7
In questa immagine si apprezza l'aspetto interno della
cisti.
Figura 8
Dopo aver esplorato la parete interna della cisti procede
si procede l'opercolizzazione in direzione posteriore.
Figura 9
Durante la resezione dell'opercolo bisogna porre estrema
attenzione nell'emostasi.
Figura 10
L'opercolo è quasi completo.
Figura 11
L'opercolo è afferrato dalla pinza da presa e
viene estratto per essere inviato all'esame istologico. La produzione di
fumo in questi interventi è sempre notevole.
Figura 12
Vengono liverate altre aderenze che fissano il fegato
al diaframma.
Figura 13
All'interno della cisti compaiono altre formazioni cistiche
che vengono a loro volta opercolizzate mediante vaporizzazione della parete
utilizzando l'energia di un LASER Nd-YAG. La fibra ottica è contenuta
in un manipolatore (in basso a sinistra nell'immagine) e viene utilizzata
la tecnica a contatto con punta in zaffiro.
Figura 14
Successivamente viene utilizzata la tecnica della "fibra
nuda" per vaporizzare tutta la parete delle cisti maggiori e praticare
l'emostasi con raggio defocalizzato. Le cisti di minor diametro vengono
vaporizzate. E' visibile, in basso a destra, la fibra nuda e lo spot proiettato
sulla parete della cisti.
Figura 15
L'intervento si conclude con il posizionamento di un
drenaggio, in blanda aspirazione, da posizionare all'interno della cavità
cistica e da mantenere per alcuni giorni.