INTRODUZIONE
La crescente carenza di organi disponibili per il trapianto
ha spinto verso l’impiego sempre maggiore di donatori viventi per il trapianto
di rene. Quasi tutti i 250 centri di trapianto presenti negli Stati Uniti
praticano i trapianti di rene da donatore vivente, di solito attraverso
un approccio retroperitoneale con incisione al fianco. Da qualche anno
è ormai praticata la rimozione di rene da donatore vivente per via
laparoscopica, metodica che si è dimostrata superiore all’approccio
classico.
I potenziali benefici comprendono una riduzione del dolore
postoperatorio, un tempo di degenza inferiore, un rapido ritorno all’attività
normale ed un beneficio dal punto di vista estetico.
L’Università del Maryland possiede la più
grande esperienza in merito a questa tecnica, avendo praticato oltre 300
interventi del genere. Tale esperienza dimostra come tale tecnica non solo
offre ottimi risultati ma rappresenta la migliore strategia in termini
di costi/benefici per far fronte ai pazienti con insufficienza renale cronica
“end-stage”.
Il trapianto di rene rimane per questi pazienti il solo
trattamento capace di ridare loro una certa indipendenza dalla dialisi.
Con l’introduzione di trattamenti immunosoppressivi sempre più efficaci,
la sopravvivenza degli organi trapiantati è migliorata sensibilmente.
I dati provenienti dallo United Network for Organ Sharing (UNOS) indicano
chiaramente come il trapianto di rene da donatore vivente sia superiore
al trapianto di rene da cadavere.
Il tasso di sopravvivenza per il
graft/paziente per riceventi da donatori cadavere è del 88,1%
- 95% ad un anno e del 68,7% - 87,5% a tre anni. Analogamente, in caso
di donazione da vivente, il tasso di sopravvivenza del graft/paziente è
del 93% - 98% ad un anno e del 83,7% - 94,3% a tre anni.
Oltre ad una maggiore sopravvivenza del paziente e del
graft, il trapianto di rene da donatore vivente offre molti
altri vantaggi. I tempi di attesa per
i riceventi da donatore vivente sono evidentemente più corti di
quelli da cadavere. Benchè i tempi di attesa varino di regione in
regione, a Baltimora nel Maryland, i riceventi da donatore vivente aspettano
di solito 2-3 mesi. Questi tempi se paragonati ai 3-5 anni di attesa per
un rene da donatore cadavere fanno lievitare i tempi di dialisi ai quali
il paziente deve sottoporsi. Inoltre dato che il trapianto che fa seguito
ad una donazione da vivente può essere programmata
in elezione, è possibile preparare in modo ottimale lo stato
sia del donatore che del ricevente. Altro aspetto non trascurabile è
che la donazione da vivente può fornire elementi
di istocompatibilità più affini e quindi delle chance
per uno zero HLA-mismatch più alte, oltre a tempi
di ischemia fredda ridotti e necessità
di minore immunosoppressione.
donazione da vivente: principali vantaggi |
tasso di sopravvivenza per il graft/paziente |
tempi di attesa |
programmata in elezione |
elementi di istocompatibilità più affini |
tempi di ischemia fredda ridotti |
necessità di minore immunosoppressione |
Sfortunatamente è stato valutato che nel 1997 il
trapianto da donatore vivente rappresentava numericamente solo il 29,3%
di tutti i trapianti di rene. Questo si spiega in parte con gli scarsi
incentivi esistenti alla donazione.
Fattori come il prolungato ricovero, il dolore postoperatorio,
una lunga convalescenza associata a scarsi esiti estetici avevano scoraggiato
la donazione da vivente.
Con l’avvento della chirurgia mininvasiva sempre più
interventi hanno beneficiato dell’approccio laparoscopico.
motivazioni che avevano scoraggiato la donazione da vivente |
prolungato ricovero |
dolore postoperatorio |
lunga convalescenza |
scarsi esiti estetici |
LA
TECNICA OPERATORIA
La tecnica operatoria prevede un accesso transperitoneale
e la mobilizzazione delle flessure del colon per accedere al retroperitoneo.
Si isolano quindi sequenzialmente la vena, l'uretere e per ultimo l'arteria.
Quando il rene è completamente isolato da ogni connessione si sezionano
l'arteria e la vena renali e si estrae l'organo.
Di seguito vengono riportate le immagini più significative
di un caso: le didascalie compaiono puntando sull'immagine e lasciando
il mouse fermo per qualche secondo.
(alcune immagini arrivano ad occupare 1,2 M, pertanto il caricamento può essere oltremodo lungo in caso di connessione lenta) |
Tesi
di Specializzazione
E’ disponibile sul web la Tesi di Specializzazione
in Urologia del Prof. Marco Casaccia dal titolo “Nefrectomia laparoscopica da
donatore vivente: esperienza della Università del Maryland” (scarica
).
Dalla Tesi è stata tratta buona parte del materiale necessario alla realizzazione
di questa pagina web.
La tesi è articolata
nei seguenti capitoli:
CAPITOLO I | INTRODUZIONE |
CAPITOLO II | A.
VALUTAZIONE DEL DONATORE
B. SELEZIONE DEL RENE |
CAPITOLO III | TECNICA
DELLA LLDN – UNIVERSITA’ DI BALTIMORA
A. NEFRECTOMIA SINISTRA B. NEFRECTOMIA DESTRA |
CAPITOLO IV | TECNICHE
LAPAROSCOPICHE ALTERNATIVE
A. HAND-ASSISTED LAPAROSCOPIC LIVE DONOR NEPHRECTOMY A1. INTRODUZIONE A2. DESCRIZIONE DELLA TECNICA B. LAPAROSCOPY-ASSISTED EXTRAPERITONEAL LIVE DONOR NEPHRECTOMY B1. INTRODUZIONE B2. DESCRIZIONE DELLA TECNICA |
CAPITOLO V | RISULTATI DELLA CASISTICA DELL’UNIVERSITÀ DI BALTIMORA |
Ringraziamenti
Il Prof. Marco Casaccia porge un
particolare ringraziamento al CNR che ha permesso e promosso
l’attuazione del Programma di ricerca Scientifica svolto presso l’Università
del Maryland a Baltimora-USA nel giugno 2001 e del quale questa pagina
web e la tesi di specializzazione sono il frutto;