La Biopsia Linfonodale Laparoscopica (BLL)
Autori Prof. Marco Casaccia , Dr. Pietro Diviacco
Il Prof. Marco Casaccia fa parte del DIT
(Dipartimento Trapianti dell'Ospedale San Martino)

Il Dr. Pietro Diviacco lavora presso la Cattedra di Chirurgia d'Urgenza (Di.S.C.A.T.)










Indicazioni
La biopsia linfonodale è una metodica indispensabile per la diagnosi di svariate affezioni sia di tipo linfoproliferativo sia di tipo secondario ad altre affezioni.
Considerando la necessità di eseguire un prelievo di materiale che abbia sufficienti requisiti per un corretto esame istopatologico, la BLL si pone come alternativa alla biopsia a cielo aperto mediante laparotomia. Le tecniche di prelievo mediante agobiopsia eco o TC guidata non sono in grado di fornire indicazioni sull'architettura linfonodale o non producono una quantità di materiale sufficiente.
In altre parole, in prima istanza la BLL trova indicazione quando la biopsia percutanea non è eseguibile, ad esempio in una regione anatomica non accessibile, o quando la biopsia non sia stata diagnostica o sia stata quali/quantitativamente inadeguata.
Le sedi che maggiormente si prestano a questa indagine sono le linfoadenopatie della piccola curva gastrica, quelle paraortiche e paracavali e quelle mesenteriche. Anche le linfoadenopatie iliache e le masse pelviche possono essere biopsiate con questa metodica.
Con queste indicazioni la BLL si presta per la diagnosi di un sospetto linfoma, ma anche per un restaging:


prima diagnosi di un sospetto linfoma restaging dopo terapia
linfoma di Hodgkin e non H. dopo trattamento medico
metastasi linfonodali valutazione di masse residue
sarcoidosi malattia persistente
  recidiva
  progressione di malattia con cambio di linea cellulare con mutazione dell’istotipo



 

 

 

 

 

La BLL è una metodica sicura e di esecuzione non indaginosa. Nella nostra casistica il tasso di conversione è stato pari a zero (0 su 17 interventi di BLL) e non si sono verificate complicanze maggiori. Le complicanze minori (1/17 pleurite essudativa) sono state fronteggiate con una terapia medica e non hanno richiesto alcun intervento chirurgico aggiuntivo. La durata media dell'intervento si è attesta intorno ai 92 minuti mentre la durata media della degenza è stata di 2,4 giorni (range: 1-6).
Alcuni malati sono stati trattati in regime di Day Hospital (7/17) con dimissione nelle 24 ore. In linea di massima non sono necessari drenaggi endoperitoneali.

Immagini
Di seguito vengono riportate alcune immagini di un caso sospetto di linfoma di H.; era stata richiesta la conferma istologica mediante un prelievo bioptico di una delle formazioni linfonodali individuate con l'ecografia e confermate dalla TC.

Le didascalie compaiono puntando sull'immagine e lasciando il mouse fermo per qualche secondo.
(alcune immagini arrivano ad occupare 1,2 M, pertanto il caricamento può essere oltremodo lungo in caso di connessione lenta)
1 - Il linfonodo viene repertato per trasparenza al di sotto del peritoneo in prossimità dell'ultima ansa ileale. 2 - Sono inquadrate l'ultima ansa ileale e l'appendice (frecce blù). 3 - Mediante la palpazione si valuta la mobilità della neoformazione. 4 - La neoformazione dimostra una buona mobilità. (cfr con l'immagine n° 5). 5 - La neoformazione dimostra una buona mobilità. (cfr con l'immagine n° 4). 6 - Si procede con l'apertura del peritoneo, mediante le forbici, che ricopre il linfonodo. 7 - Il linfonodo viene messo a nudo nella sua faccia anteriore.
ima di riferimento
8 - Con una trazione verso l'alto si mettono in tensione le strutture dell'ilo. 9 - I vasi dell'ilo vengono dissecati e coagulati. 10 - Coagulazione dei vasi dell'ilo del linfonodo con pinza bipolare. 11 - Sezione di strutture di connessione lasse. 12 - Il linfonodo è stato staccato quasi del tutto. 13 - L'aspetto della zona di meso che conteneva il linfonodo. Nel giro di 3-5 giorni va incontro a riperitoneizzazione spontanea. 14 - La formazione linfonodale viene estratta con un Endobag.

L'intervento è stato portato a termine in circa 45 minuti e non si sono verificati particolari problemi durante l'intervento e neppure nel postoperatorio. Il malato si è canalizzato spontaneamente in prima giornata ed è stato dimesso entro le 24 ore dall'intervento. Non sono stati lasciati drenaggi endoperitoneali.




Sull'argomento BLL è disponibile una serie di slide (in formato Power Point BLL dimensione 0,46 M) presentate dal Prof. Marco Casaccia al VI Congresso Nazionale della Società Italiana di Chirurgia Ambulatoriale e di Day Surgery (Venezia, 29 novembre – 1 dicembre 2001)

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