conclusioni
il logo del sito: l'iperidrosi è la rugiada che umetta le tenere foglie

Il racconto clinico che è stato illustrato è un caso sfortunato di un intervento di ETS che si è complicato con la perforazione acuta dello stomaco, successivamente con una broncopolmonite e una ARDS (Adult Distress Respiratory Syndrome). La paziente comunque è stata dimessa dopo 48 giorni di degenza di cui oltre 20 passati in rianimazione.
Questo genere di complicanza non è mai stata osservata a seguito di un intervento si simpaticectomia T2-T4 sia a cielo aperto sia in ETS pertanto riteniamo che si tratti di una complicanza generica che è possibile incontrare dopo qualunque tipo di intervento specie se di chirurgia maggiore.
Non è mai stata dimostrata in letteratura una ipervagotonia di compenso a seguito dell'interruzione della catena simpatica e nemmeno nella nostra esperienza.
Il controllo delle complicanze è possibile solo se l'osservazione clinica è assidua e le eventuali manovre terapeutiche sono instaurate rapidamente; ciò significa che il paziente non può essere dimesso precocemente, ma è necessaria una minima osservazione clinica da protrarre per almeno 72-96 ore.

Considerazioni finali: l'osservazione clinica continua, il pronto riconoscimento della complicanza e la terapia estremamente aggressiva, ma adeguata alla gravità del caso, hanno avuto ragione della malattia intervenuta e della sepsi conseguente.
Alla fine, retrospettivamente, la sepsi era stata scatenata da un focolaio broncopneumonico ed era quindi indipendente dalla complicanza perforativa gastrica.
Pertanto si possono riconoscere due complicanze indipendenti, ma temporalmente sovrapposte: la perforazione dell'ulcera acuta da stress e l'infezione acuta localizzata al parenchima polmonare. Successivamente si è manifestata la terza complicanza rappresentata dall'ARDS.

     
Il corpo umano è una “macchina” estremamente complessa le cui funzioni ci sono in larga parte sconosciute. Ogni intervento su questa “macchina” provoca delle reazioni che sono in larga misura prevedibili con buona approssimazione, ma rimane sempre un ampio margine di incertezza che può lasciare spazio anche a complicanze imprevedibili e gravi.
La chirurgia è una attività piena di insidie e di difficoltà, è un percorso su di un terreno minato e il chirurgo che non lo riconosce pecca di presunzione oppure nasconde scientemente, e dolosamente, i propri insuccessi.
     
 
torna all'indice delle pagine
 
torna alla Homepage torna alla Homepage