Il
trattamento a cielo aperto
Caso clinico 1
La paziente di 68 anni aveva manifestato i sintomi di
una pancreatite acuta necrotico emorragica circa 6 mesi prima. La causa
della pancreatite era stata la calcolosi della colecisti e della via biliare
(VB) trattate rispettivamente con colecistectomia "open" e bonifica della
VB con ERCP. Nel periodo post-operatorio la paziente aveva manifestato
un progressivo miglioramento ed era stata dimessa. Nel follow-up i controlli
ematochimici erano risultati nella norma, ma la diagnostica per immagini
aveva messo in evidenza la formazione di una pseudocisti pancreatica ad
estrinsecazione prevalentemente retrogastrica. La pseudocisti era andata
aumentando di volume nel corso di circa 2 mesi e provocava un marcato rallentamento
dello svuotamento gastrico. Si è pertanto deciso di praticare un
intervento di derivazione interna con anastomosi alla parete posteriore
dello stomaco (anastomosi neo-cisto-gastrica). La documentazione è
stata raccolta utilizzando una microtelecamera da videolaparoscopia, avvolta
in una camicia sterile, direttamente sul campo operatorio.
Per l'accesso al cavo peritoneale è stata scelta
la via mediana xifo-sotto-ombelicale. E' stato aperto il legamento gastrocolico.
Tra lo stomaco, trazionato verso l'alto, e il colon, sotteso verso il basso,
è comparsa una massa fluttuante contenente abbondante materiale
necrotico (circa 250 ml). La pseudocisti è stata aperta da destra.
Il materiale contenuto nella pseudocisti era formato da
brandelli necrotici ed aveva una consistenza piuttosto densa. La parete
della pseudocisti è formata dai visceri circostanti le cui pareti
sono in parte erose dal processo pancreatitico. Per eseguire una anastomosi
(neo-cisto-gastrica) su tessuti che offrano una buona consistenza meccanica
è importante praticare una toilette accurata.
Una volta ultimata la toilette della pseudocisti ha inizio la confezione dell'anastomosi neo-cisto-gastrica. Viene isolata la parete posteriore dello stomaco in corrispondenza all'antro e si pratica una gastrotomia di circa 3 cm alla quale si sutura la breccia praticata nella pseudociti. Vanno tenute presente le seguenti avvertenze:
Il decorso post-operatorio è stato complicato da problemi settici e la dimissione è avvenuta in 27a giornata. I controlli radiografici a distanza hanno dimostrato la diminuzione del volume della pseudocisti fino alla sua obliterazione completa circa 4 mesi dopo l'intervento.
Caso
clinico 2
La paziente di 47 anni era portatrice di colelitiasi
e coledocolitiasi e improvvisamente aveva manifestato i sintomi di una
pancreatite acuta necrotico. Il trattamento iniziale era consistito in
una bonifica della VB con ERCP seguita da colecistectomia "open".
Nel periodo post-operatorio la paziente aveva manifestato
fasi di benessere alternate a periodi di iperpiressia accompagnata da leucocitosi.
I controlli ematochimici dimostravano un aumento dell'amilasemia e della
lipasemia mentre la diagnostica per immagini aveva messo in evidenza la
formazione di una pseudocisti pancreatica.
Il quadro settico era nel frattempo peggiorato e si è
pertanto deciso di praticare un intervento di drenaggio e bonifica.
Per l'accesso al cavo peritoneale è stata scelta
la via mediana xifo-sotto-ombelicale.
Il decorso post-operatorio è stato complicato da una sepsi generalizzata e la dimissione è avvenuta in 38a giornata. I controlli radiografici a distanza hanno dimostrato l'obliterazione della pseudocisti.
Il trattamento
in VL
Caso clinico 1
La paziente di 51 anni aveva manifestato i sintomi di
una pancreatite acuta necrotico emorragica circa due mesi prima. Era stata
intrapresa una terapia medica con completa risoluzione della sintomatologia
e negativizzazione ematochimica. La causa della pancreatite era una calcolosi
della colecisti senza interessamento della VB. La paziente rifiutava, una
prima volta, l'intervento di colecistectomia "open". Nel follow-up i controlli
ematochimici risultavano nella norma, ma la diagnostica per immagini metteva
in evidenza la formazione di una pseudocisti pancreatica ad estrinsecazione
prevalentemente retrogastrica. La pseudocisti gradatamente era andata aumentando
di volume nel corso di circa 2 mesi e compariva una sintomatologia settica.
Veniva proposta, per la seconda volta, una colecistectomia "open" con drenaggio
della raccolta, ma la paziente ripetutamente rifiutava l'intervento a cielo
aperto richiedendo un intervento in VL. Data la giovane età
della malata, l'eccellente condizione cardio-polmonare con assenza di controindicazioni
a un intervento di lunga durata in VL e la forte motivazione della malata
si optava dunque per un intervento di colecistectomia in VL con associato
drenaggio della pseudocisti. Comunque veniva raccolto un dettagliato consenso
informato circa l'elevata probabilità di conversione dell'intervento
da VL a "open". Per l'accesso al cavo peritoneale è stata scelta
la disposizione classica
con quattro port.
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Figura 30
E' visibile un versamento sottoepatico in parte emorragico. |
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Figura 31
Un dettaglio della precedente immagine. |
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Figura 32
Il versamento si estende fino alla fossa iliaca destra. |
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Figura 33
Si decide di procedere alla colecistectomia laparoscopica. |
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Figura 34
Si isola il cistico che viene sezionato tra clips. |
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Figura 35
Viene aperto il legamento gastro-colico per drenare la retrocavità. |
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Figura 36
Lungo la piccola curvatura si identifica, al di sotto del peritoneo, la raccolta indicata alla TC. |
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Figura 37
Viene aperto il peritoneo lungo la piccola curvatura gastrica. |
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Figura 38
Il peritoneo appare edematoso ed ispessito. |
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Figura 39
Improvvisamente la cavità viene inondata da 300 ml di liquido purulento. |
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Figura 40
Il liquido purulento viene aspirato e compaiono numerosi frustoli necrotici. |
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Figura 41
La cavità viene detersa e vengono evacuati tutti i cenci necrotici. |
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Figura 42
Un particolare della precedente immagine. |
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Figura 43
Alla fine la cavità appare completamente detersa. |
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Figura 44
L'intervento ha termine con il posizionamento di un drenaggio all'interno della pseudocisti. Un altro drenaggio viene posizionato sul letto epatico. |
Caso
clinico 2
La paziente di 36 anni aveva manifestato i sintomi di
una pancreatite acuta necrotico emorragica. La causa della pancreatite
era una dislipidemia, sconosciuta alla malata, aggravata dall'uso non controllato
di contracettivi orali. Era stata intrapresa una terapia medica con risoluzione
parziale della sintomatologia oggettiva e quadro ematochimico instabile.
La diagnostica per immagini aveva messo in evidenza la formazione di colate
retroperitoneali c di alcune pseudocisti pancreatiche. Le pseudocisti sono
andate aumentando di volume nel corso di circa 12 giorni ed è comparsa
uno stato settico. Veniva proposto il drenaggio della raccolta, ma la paziente
ripetutamente rifiutava l'intervento a cielo aperto richiedendo un intervento
in VL. Anche in questo caso data la giovane età della malata,
l'eccellente condizione cardio-polmonare con assenza di controindicazioni
a un intervento di lunga durata in VL e la forte motivazione della malata
si optava dunque per un intervento di drenaggio delle pseudocisti in VL.
Comunque veniva raccolto un dettagliato consenso informato circa l'elevata
probabilità di conversione dell'intervento da VL a "open". Anche
in questo caso per l'accesso al cavo peritoneale è stata scelta
la disposizione classica
con quattro port.
L'intervento, dopo la fase diagnostica in VL, è consistito in un drenaggio del retroperitoneo con asportazione di tutti i sequestri. Il decorso post-operatorio è stato caratterizzato da una sepsi prolungata e la dimissione è avvenuta in 43a giornata. I controlli radiografici a distanza hanno dimostrato l'obliterazione completa delle pseudocisti.