Protocolli di diagnosi
Viene riportata una sintetica panoramica sui principali
aspetti della sindrome di Cushing per quanto concerne cause e diagnosi
differenziale con particolare attenzione alla diagnosi delle formazioni
spazio-occupanti surrenaliche.
Le principali cause di Sindrome
di Cushing sono riportate nella seguente tabella:
1 | iperplasia surrene |
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2 | iperplasia nodulare | nodulo solitario |
3 | neoplasia surrenalica |
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4 | produzione esogena o iatrogeno |
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I principali segni e sintomi
che possono orientare la diagnosi e la percentuale relativa è riportata
di seguito:
Segni e sintomi | % |
habitus tipico | 97 |
aumento di peso | 94 |
faticabilità e debolezza | 87 |
ipertensione | 82 |
irsutismo | 80 |
amenorrea | 77 |
strie cutanee | 67 |
disturbi della personalità | 66 |
ecchimosi | 65 |
edemi | 62 |
poliuria e/o polidipsia | 23 |
virilizzazione, ipertrofia del clitoride | 19 |
I segni e i sintomi, per quanto utili alla diagnosi, non
consentono di definire l'etiologia della sindrome e in particolare non
servono a differenziare le masse benigne da quelle maligne.
manifestazioni cliniche | tutti % 1 | malattia % 2 | adenoma/
carcinoma% 3 |
obesità |
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ipertensione |
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diabete |
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obesità centripleta |
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astenia |
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atrofia muscolare |
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irsutismo |
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anomalie mestruali
disturbi libido |
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strie purpuree |
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facies lunare |
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osteoporosi |
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acne e pigmentazione |
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disturbi mentali |
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edema |
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cefalea |
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ritardo guarigione ferite |
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sindome di C. |
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sindome di C. con virilizzazione |
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virilizzazione |
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femminilizzazione |
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aldosteronismo primario |
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assenza di sindromi endocrine |
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La diagnosi di certezza e differenziale
tra malattia o e sindrome di Cushing si basa su flow chart abbastanza bene
codificate. Sostanzialmente si tratta di verificare (1) l'aumento della
secrezione di cortisolo, (2) l'assenza del normale
ritmo circadiano della secrezione ormonale e (3) l'impossibilità
di sopprimere la secrezione di cortisolo con la somministrazione esogena
di desametazone.
Il test
di screening si basa sul dosaggio del cortisolo al risveglio;
se supera i 5 mg/100 ml dopo una singola dose
di desametasone somministrata alle ore 24 della notte precedente si considera
il test positivo e si passa al test di soppressione con basse dosi di desametasone.
Il test di soppressione
a basso dosaggio si basa sulla somministrazione di desametasone
0.5 mg ogni 6 ore per 48 ore consecutive e nel dosaggio dei 17-OH urinari.
Se i 17-OH risultano inferiori a 3 mg/24h il test è considerato
negativo e il paziente sano, mentre se i 17-OH superano i 3 mg/24h il test
è
positivo e il malato risulta affetto da sindrome di Cushing. Una volta
posta con sicurezza la diagnosi si passa a determinare la causa dell'ipercortisolismo
mediante il
test di soppressione
ad alto dosaggio. Il test si pratica somministrando 2 mg di
desametasone ogni 6 h per 48 ore e dosando la risposta dei 17-OH urinari.
Se i 17-OH diminuiscono di oltre il 50% rispetto al dosaggio basale il
paziente è affetto da una IPERPLASIA SURRENALICA secondaria a una
secrezione ipofisaria di ACTH, mentre se i 17-OH non mostrano una flessione
o questa è modesta il paziente è affetto da una IPERPLASIA
SURRENALICA secondaria a una secrezione inappropriata di ACTH (paraneoplastica)
o da una NEOPLASIA SURRENALICA. A questo punto per la diagnosi differenziale
risulta utile il dosaggio
dell'ACTH. Se risulta elevato si tratta di una IPERPLASIA SURRENALICA
secondaria a una inappropriata secrezione di ACTH (sindrome paraneoplastica),
mentre se è basso o normale si tratta di un ADENOMA SURRENALICO.
Quindi si può ricercare se la secrezione
tra 17-OH e 17-KS è proporzionata o meno: il CARCINOMA
SURRENALICO di solito è accompagnato da una secrezione di 17-chetosteroidi
urinari in 24 ore molto alta (>30 mg/24h), mentre l'ADENOMA SURRENALICO
da secrezioni normali o basse.
Talvolta la risposta al test di
soppressione ad alto dosaggio (desametasone 2 mg/6 h x 48 h) non
è in grado di indurre una soppressione. Bisogna comunque tenere
presente che dosi molto elevate di desametasone
(4-8 mg ogni 6 ore) possono portare alla soppressione una ghiandola in
preda a IPERPLASIA SURRENALICA MULTINODULARE "ADENOMATOSA", condizione
per altro molto rara.
Il test
con metirapone (SU4885, metopirone) può essere utile
per differenziare una IPERPLASIA da una forma tumorale (ADENOMA o CARCINOMA).
Il farmaco viene somministrato ogni 4 ore per 24 ore alla dose di 750 mg;
le urine vengono raccolte giornalmente per tre giorni a cominciare dal
giorno precedente alla somministrazione. Il farmaco inibisce la 11b-idrolasi
provocando una diminuzione del cortisolo e un aumento dei precursori (11-deossicortisolo).
Normalmente i metaboliti dello 11-deossicortisolo sono secreti nelle urine
in quantità aumentata e misurati come 17-OH. I tumori surrenalici
sopprimono la secrezione di ACTH con l'effetto finale che, sotto stimolazione
con metirapone, l'ipofisi non è più in grado di secernere
ACTH in modo appropriato e quindi non si verifica il normale aumento dei
17-OH urinari. Questo reperto di mancata risposta al test con metirapone
differenzia i TUMORI surrenalici dalla IPERPLASIA SECONDARIA alla ipersecrezione
ipofisaria di ACTH nella quale invece si ottiene una risposta inibitoria
normale o anche elevata.
Le principali sedi di secrezione ectopica di ACTH sono
riportate in tabella:
tumore |
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carcinoma del polmone |
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carcinoma del pancreas |
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timoma |
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adenomi bronchiali |
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feocromocitoma |
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carcinoma tiroide |
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carcinoma fegato |
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carcinoma prostata |
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carcinoma ovarico |
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carcinomi mediastimo |
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carcinoma mammella |
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carcinoma parotide |
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carcinoma esofago |
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paraganglioma |
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gangliomi |
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sede incerta |
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Nella diagnosi talvolta risulta necessario dover differenziare
alcune sindromi con irsutismo e virilizzazione. A tale fine risultano utili
le seguenti tabelle:
cause di irsutismo nella femmina |
1 - familiare |
2 - idiopatica |
3 - ovarica:
ovaio policistico, iperplasia cellule ilo |
4 - surrenaliche:
iperplasia congenita |
AFFEZIONE E REPERTO |
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17-KS urinari |
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testosterone plasmatico |
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LH seriato |
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cortisolo basale |
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cortisolo dopo ACTH |
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test di soppressione con desametasone |
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+ |
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Per quanto concerne la diagnostica per immagini il reperto
casuale, più frequentemente durante una ecografia, di una massa
surrenalica impone alcuni ulteriori accertamenti. Queste masse diagnosticate
casualmente sono state denominate "incidentalomi".
Si tratta di dover definire le origini surrenaliche, le dimesioni e la
tendenza nel tempo all'aumento di volume. L'ecografia e la TC con contrasto
sono le metodiche d'elezione per lo studio del surrene; la RMN, pur fornendo
immagini molto dettagliate e precise, non è ancora sufficientemente
diffusa. La flow chart attualmente più seguita considera la dimensione
della massa e la struttura solida o cistica. Se la dimensione
è > 5 cm e la struttura solida si procede alla rimozione mentre
se la dimensione è > o < 5 cm
e la struttura cistica si procede alla puntura esplorativa e dunque
eventualmente alla rimozione. Una massa di dimensioni <
5 cm e di struttura solida richiede la valutazione biochimica e l'esecuzione
di una RMN. La RMN delle masse inattive pone le indicazioni alla ulteriore
valutazione nel tempo (a 6 e 18 mesi) o alla rimozione immediata.
Anatomia chirurgica
Il surrene destro
ha
una forma triangolare ed è a contatto anteriormente con il fegato
e medialmente con la vena cava inferiore. La superficie posteriore è
aderente al diaframma, mentre inferiormente contrae rapporti con il rene
destro e con l'arteria e la vena renali. La porzione media dell'organo
talvolta ha disposizione retrocavale.
Il surrene sinistro ha una
forma meno netta e contrae rapporto anteriormente con lo stomaco e con
la milza lateralmente. Altri organi limitrofi sono il polo superiore del
rene sinistro e il diaframma. Il rapporto con il pancreas e con i vasi
splenici rappresenta un motivo di cautela nella dissezione mediale e inferiore.
La vascolarizzazione arteriosa differisce molto poco sui
due lati se non per la lunghezza dei vasi. Le arterie
surrenaliche sono multiple e derivano da molti rami variabili, ma
sono principalmente rami delle arterie diaframmatiche inferiori. Si tratta
di una rete di vasi che giacciono al di sopra dei vasi renali. Sono stati
identificati tre gruppi principali: (1) l'arteria surrenalica superiore
che deriva dall'arteria frenica, (2) l'arteria surrenalica media ramo dell'aorta,
ma talvolta anche dell'arteria renale o del tronco celiaco e (3) l'arteria
surrenalica inferiore ramo dell'arteria renale. Possono essere presenti
arterie surrenaliche accessorie con origine dall'arteria renale, dall'aorta,
dal tronco celiaco, dai vasi gonadici e dall'arteria mesenterica superiore.
Nel processo di divisione multipla dei vasi sono stati descritti anche
60 rami che vascolarizzano l'organo formando un plesso sulla sua superficie.
Le vene surrenaliche, contrariamente alle arterie, hanno
una organizzazione più semplice e costante. La vena
surrenalica destra è molto breve, tozza, con un decorso quasi
orizzontale e affluisce direttamente alla vena cava inferiore con lo sbocco
sulla sua faccia posteriore. Dal punto di vista chirurgico l'isolamento
presenta non poche difficoltà e il mancato controllo può
essere causa di profuse emorragie. La vena
surrenalica sinistra è più lunga e ha un decorso quasi
verticale. Contrae rapporti con il ganglio celiaco sinistro proprio dietro
al corpo pancreatico. Spesso la vena frenica inferiore si unisce alla vena
surrenalica sinistra formando un tronco comune che si dirige verso la vena
renale sinistra. Altre volte riceve rami venosi capsulari renali. Anche
la vena gonadica e le vene lombari possono avere connessioni con la vena
surrenalica sinistra.
I vasi linfatici formano
uno o due tronchi maggiori e sono satelliti della vena. I nervi
provengono
dai livelli T10-L1 attraverso il nervo grande splancnico e il ganglio omonimo.
Disposizione
del malato e dei port
Il pneumoperitoneo viene praticato pungendo direttamente
l'ipocondrio circa 5 cm sotto il margine costale. La puntura attraverso
l'ombelico è poco indicata in quanto troppo declive. I trocar vengono
inseriti con l'ordine e i punti di repere di seguito indicati:
port n° | punti di repere | strumento |
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sotto al margine costale, verticalmente sopra alla spina iliaca anteriore superiore, circa sulla linea ascellare anteriore |
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7 cm posteriormente rispetto al 1° sotto al margine costale |
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7 cm anteriormente rispetto al 1° sotto al margine costale |
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5 cm inferiormente al 1° e spostato posteriormente rispetto alla linea ascellare anteriore di circa 2 cm |
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Compatibilmente con lo strumentario disponibile i port
1, 2 e 4 sono da 10 mm, mentre il 3 può essere da 5 mm.
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