Sono state spese molte pagine circa il modello di
didattica ideale alla formazione di un chirurgo esperto di laparoscopia.
Attualmente la formazione prevede un periodo di training durante il quale
si utilizzano simulatori di materiale sintetico per passare successivamente,
una volta acquisita la manualità, alla simulazione su parti anatomiche
di provenienza animale.
Le esercitazioni hanno uno scopo prevalentemente pratico;
comunque viene sempre svolta una introduzione teorica dell'argomento oggetto
dell'esercitazione. Al briefing iniziale fa seguito l'esercitazione vera
e propria. Gli specializzandi vengono divisi in gruppi di 2-3 persone al
fine di consentire la formazione di una équipe operatoria. Alla
fine dell'esercitazione viene fatto un debriefing per verificare lo stato
dell'apprendimento e pianificare l'attività delle esercitazioni
successive. Considerando che gli specializzandi sono coinvolti nell'attività
assistenziale, le esercitazioni vengono replicate almeno due volte per
dar modo a tutti di esercitarsi praticamente.
La Cattedra di Chirurgia d'Urgenza dispone di un simulatore
(surgical trainer) e di strumentario poliuso specifico per la didattica,
ma in mancanza si può sopperire con una scatola di cartone di dimensioni
adeguate e con strumenti chirurgici monouso recuperati in sala operatoria
e sterilizzati a vapore.
La
simulazione con materiali sintetici
L'orientamento in cavità,
l'uso dello strumentario
L'obiettivo dell'esercitazione è quello di acquisire
la capacità di orientarsi all'interno della cavità addominale
seguendo le immagini bidimensionali sul monitor. Anche se l'impianto consente
una visione stereoscopica è indispensabile essere addestrati a lavorare
in 2D in quanto questa è la modalità operativa più
diffusa. Inoltre si deve acquisire la manualità con i principali
strumenti chirurgici.
La
dissezione di strutture tubulari
L'obiettivo dell'esercitazione è quello di acquisire
la capacità di dissecare strutture multilaminari di forma tubulare.
Questo esercizio e propedeutico alla dissezione del dotto cistico in corso
di VLC e alla colangiografia
intraoperatoria.
I
nodi intracorporei
Vengono presentate le principali tecniche di realizzazione
dei nodi intracorporei.
I fili sono distinti in materiali intrecciati e monofilamento;
le principali caratteristiche sono elencate in tabella:
fili intrecciati | fili monofilamento |
molto flessibili | rigidi |
scarsa memoria | molta memoria |
ottima tenuta del modo | attenzione alla tenuta del nodo |
scorrevolezza accettabile | ottima scorrevolezza |
capillari | impermeabili |
Seta, Vicryl, Dexon, etc. | PDS, Prolene |
A seconda del tipo di filo scelto la tecnica di annodamento
deve subire modifiche.
Si passa dunque ad esercitarsi con alcuni simulatori. Il materiale necessario per realizzare un simulatore di nodi intracorporei è il seguente:
Figura 50
Nella fase successiva si posiziona qualche punto di sutura su frammenti di materiale sintetico. |
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